domenica 9 novembre 2014

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: COMMENTI A CALDO

Per fortuna ho vissuto in prima persona l’emozionante incontro del 7/11/14!!!  

ANDAR PER STORIE  ...a Meldola
E’ difficile esprimere l’emozione provata. Con la radio a valvole, il tavolo illuminato da una abatjour e imbandito con bicchieri da osteria e bottiglia di vino da aprire, l’intreccio delle storie a comporre un tessuto variopinto di emozioni, i narratori si sono trasformati in raccontastorie avvolgenti e portatori di mistero e magia. Ognuno di noi ha potuto collocarsi nel tempo desiderato dai suoi ricordi e dalle emozioni germogliate.
A me è sembrato di essere in tanti luoghi e in tanti tempi. Come sulla macchina del tempo. L’emozione ha trasformato la realtà del quotidiano. Come i colori e l’acqua anche la memoria e i raccontastorie hanno dipinto un acquarello semplice e profondo.
Grazie a tutti voi. Alle persone che hanno donato un po’ delle loro vite, a chi le ha raccolte, a chi le ha narrate raccontandole. Sono anche un po’ invidioso del regalo a sorpresa che avete preparato per i nostri sindaci! Grazie ancora e …… alla prossima meravigliosa esperienza. Un abbraccio forte.



Andar per storie a Meldola 1^ parte

Venerdì 7 novembre nella Sala del Consiglio comunale lettura a tre voci delle memorie atuobiografiche di tre primi cittadini. E' la prima parte della presentazione di "Andar per storie...a Meldola" curata da Astrid Valeck ed Ermes  Fuzzi.
Le foto sono di Giuliano Guerra.









Qualcuno tra i presenti ci ha scritto queste parole che volentieri pubblichiamo:
Ma i tre sindaci...GRANDI. Cosa pensare; emozione! La scenografia poi; azzeccata!Tre personaggi, attorno ad un tavolino che leggono di vita vissuta, che dico; recitano.La radio antica, una bottiglia di vino, le luci soffuse. Atmosfera. Nobles oblige!

lunedì 27 ottobre 2014

sabato 13 settembre 2014

Andar per storie... al FESTIVAL dell' AUTOBIOGRAFIA

12 settembre 2014
Non ha smesso un attimo di piovere: alla partenza, durante il viaggio, al nostro arrivo ad Anghiari. Anche all'uscita dal teatro dove abbiamo presentato l'associazione parolefatteamano e le attività di questi due anni di lavoro.
Abbiamo dedicato i due mesi estivi appena trascorsi alle riprese e al montaggio del filmato pensato proprio per questa occasione: il festival dell'autobiografia.
Un'opera artigianale, nostra prima prova come filmaker, con tutte le imprecisioni di coloro che stanno imparando. Documento assai prezioso in quanto vi hanno partecipato i nostri soci, alcuni dei soci, chi venendo da lontano e sfidando la pioggia implacabile, chi facendosi riprendere due volte perchè la prima non era venuta bene, chi lottando contro le zanzare in prossimità del fiume... quando siamo stati invitati a presentare il lavoro che l'associazione svolge sul nostro territorio ci è sembrato doveroso portare quante più voci con noi, proprio perchè un'associazione è fatta di persone. Ai soci abbiamo chiesto di raccontare cosa ha significato scrivere di sé, leggere di sé, raccogliere la storia di un'altra persona, sentirsi letti pubblicamente, avere un posto dove la propria memoria è custodita per le generazioni future, cosa vuol dire ciò per un territorio, ecc. Ne è scaturito un documento intenso e coinvolgente per il quale siamo estremamente grati a tutti coloro che vi hanno preso parte. 

All'ingresso del teatro di Anghiari

Loretta Buda
 
Astrid Valeck, Ermes Fuzzi e gli altri ospiti

Astrid Valeck, Ermes Fuzzi e gli altri ospiti

Paola Borghesi, Sabrina Lombradi, Antonio Orioli, Maris Senzani Pezzi, il vicesindaco Anna Vallicelli, Loris Venturi, Ermes Fuzzi 

come sopra, ma c'è anche Astrid


venerdì 5 settembre 2014

UN DESTINO INASPETTATO

All'interno del volume “DA E VERSO MELDOLA. Memorie di vita e di migrazione al femminile” trova spazio la storia di Mihaela Chiriac Păun.
Mihaela è una delle prime donne che ha accettato di raccontare di sé.
A Meldola è conosciuta come Michela. Anche io l'ho sempre chiamata così e sapere che il suo nome è un altro e si pronuncia in modo differente da come l'ho sempre chiamata, mi ha sorpresa non poco.
Il nome è sede dell'identità, ci rappresenta ed è custode della nostra memoria.
Cambiare identità cosa comporta?
È un modo per distanziarsi dal proprio Paese e sentirsi più simili alle persone del Paese ospitante? Sentirsi accettati?
Rappresenta un nuovo inizio o nega le radici, l'appartenenza, la competenza, il sapere lasciando chi ha avuto un nuovo nome privo della propria essenza più profonda?
La Mihaela romena era sarta professionista e maestra nel controllo della qualità.
E la Michela italiana?

È da queste considerazioni che ha avuto inizio la nostra reciproca conoscenza portandoci sui sentieri dell'accoglienza, della migrazione, del cambiamento, passando dall'infanzia nella Romania di Ceauşescu all'amore per l'Italia.

La Voce di Romagna, 13/11/13

giovedì 4 settembre 2014

FESTIVAL DELL'AUTOBIOGRAFIA

Il 12 settembre 2014 all'interno del Festival dell'Autobiografia c'è anche la nostra associazione "parolefatteamano".
Ermes Fuzzi e Astrid Valeck rappresenteranno la nostra associazione. 
Tutti non ci si stava sul palco del teatro... ma loro hanno avuto una splendida idea: preparare un filmato con la partecipazione di tutti coloro che avevano piacere di esserci, anche se solo in video. Gli altri andranno di persona ad Anghiari. La comitiva si riunisce per la partenza il 12 mattina presto.
Al link qui indicato c'è il programma del Festival.

www.lua.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3533&Itemid=193

www.lua.it/files/2014/140911-LibrettoProgramma.pdf

sabato 30 agosto 2014

INSEGUENDO UN SOGNO

All'interno del volume "DA E VERSO MELDOLA. memorie di vita e di migrazione al femminile" trova spazio la storia di Valentina Stagnani.
La ricordo come una ragazza solare sempre circondata da tantissimi amici che, specialmente nelle serate estive, si radunavano a frotte sul muretto sotto la finestra della nostra casa.
Un soffio di vitalità, così potrei definire Valentina che all'età di 15 anni è partita per l'America. Da sola. Per studiare.
Ha impersonificato un po' il sogno di tanti adolescenti con quel suo gesto coraggioso di provarci.
Come sarà il mondo dall'altra parte dell'oceano? Cosa cercava e cosa avrà trovato Valentina? Cosa l'ha spinta a restare?
Tutte queste domande le ho tenute per me fino a quando non c'è stata l'occasione per ritrovarsi e dialogare insieme. Così le mie curiosità ...sono aumentate!
Uscire dal proprio Paese – in questo caso l'Italia- vivere all'estero per un lungo periodo porta inevitabilmente a cogliere le “note stonate” con cui si ha coabitato per anni, proprio perchè si confrontano le proprie abitudini culturali con quanto si è trovato da un'altra parte.
Ci si accorge che il proprio punto di vista, il proprio sistema di valori non può essere la “misura del mondo”.
Inevitabilmente si arriva a chiedersi se vale la pena vivere dove abitiamo o se non sia meglio andare altrove dove il sistema funziona diversamente, ma anche se non valga la pena di restare e rendere migliore il luogo in cui siamo nati e in cui viviamo.
Solo noi possiamo pretendere ed attuare un cambiamento. Il quesito che, inevitabilmente, viene da porsi è come? 
La Voce di Romagna, 19/11/13

venerdì 29 agosto 2014

UNA ROMAGNOLA IMPERFETTA

All'interno del volume DA E VERSO MELDOLA. Memorie di vita e di migrazione al femminile trova spazio la storia di Eva Marie.
La protagonista narra in prima persona e si riappropria della sua vita e delle sue radici. Racconta il suo desiderio di autonomia e indipendenza, nei pensieri come nelle azioni. libera di farsi un'opinione personale e soprattutto di sostenerla, ma disponibile a rimettersi in discussione e a rivedere le proprie posizioni. 
Il racconto di Eva si muove su più piani e mostra una donna che vive con passione, che ha progetti per il futuro, la cui vita sembra racchiudere in sé una molteplicità di vite. Il mondo è a portata di mano, è un luogo da conoscere ed esplorare. Un luogo da vivere.
Il matrimonio con Fiorello Bazzocchi la porta a Meldola, dove vive da circa quarant’anni. Gli inizi non sono stati facili. Tante, forse troppe, le differenze tra le due Terre (la Norvegia e l’Italia), ma nel tempo Meldola è divenuta la sua casa e lei si è sentita romagnola – anche se “imperfetta”, come ha specificato nel titolo del suo romanzo di vita.

Eva Marie Søndenaa è nata nel 1945 a Stavanger in Norvegia. Nel corso della sua vita ha viaggiato moltissimo soggiornando per lunghi periodi all’estero. È stata in Francia, due anni alle Bahamas, due anni in Libia, quattro anni e mezzo in Iran e due in Iraq. Viaggiare significa entrare in una cultura. Inevitabili sono il confronto con le proprie aspettative e quanto si conosce. Inevitabile è accorgersi che il proprio punto di vista è uno e personale, ma che la verità ha tante sfaccettature, quanti sono i soggetti coinvolti. L’incontro con una persona che ha un back-ground culturale differente dal nostro ci fa da specchio, mostrandoci quanto, probabilmente, non avevamo notato.

La voce di Romagna, 5/11/13

giovedì 28 agosto 2014

LE FOTO....grazie Marcello!

Per fortuna Marcello Manetti aveva la macchina fotografica e ha scattato tantissime foto della splendida serata. Qui una piccola galleria.

 5 Agosto 2014 presentazione del libro 
"DA E VERSO MELDOLA. Memorie di vita e di migrazione al femminile"


Arena Hesperia, in attesa della notte
Il libro
Cristina Bacchi, Assessore alla Cultura - Comune di Meldola

Gianluca Zattini, Sindaco di Meldola

Astrid Valeck e Martina Manetti
lettura ad alta voce da parte di Martina Manetti

lettura ad alta voce da parte di Maris Senzani Pezzi
lettura ad alta voce da parte di Ermes Fuzzi
incontri, saluti e tante chiacchiere per prolungare il piacere di stare insieme


martedì 29 luglio 2014

NON PUOI CAMBIARE LE CIRCOSTANZE, MA PUOI CAMBIARE LA TUA ATTITUDINE VERSO DI ESSE

All'interno del volume DA E VERSO MELDOLA. Memorie di vita e di migrazione al femminile trova spazio la storia di Corinna Casi.
Se si pensa alla parola viaggio si immaginano posti lontani, valigie da preparare, luoghi da visitare, nuovi incontri. Si può però viaggiare in molti modi. Scrivere è uno di questi. Con la scrittura si può andare lontano, ma anche in profondità. Possiamo esplorare la nostra interiorità e riflettere sul nostro pensare come sul mondo. È un approccio filosofico all’esistenza cui ci si forma con costanza e che modifica il nostro modo di avvicinarci a ciò che ci circonda.
La scrittura educa all’ascolto, ci aiuta a decentrarci dal nostro punto di vista, a rischiare quanto ci appartiene rendendolo evidente a noi stessi e agli altri. Il dialogo quotidiano con noi stessi, attraverso la pratica del diario, ci permette di ritagliarci uno spazio e un tempo “tutto per sé”.
La scrittura, il diario e l’approccio filosofico alla vita sono aspetti che appartengono a Corinna nel profondo e le offrono lo spunto perché possa narrare di sé. Stralci delle pagine dei suoi diari aprono ogni paragrafo e rappresentano l’incipit per il racconto. Le parole, scritte a penna, lasciano immaginare il movimento della mano che scorre lentamente sul foglio. L’inchiostro deposto sulla pagina è la chiave per accedere alla sua interiorità, alla sua memoria, ai suoi valori. Ed è sempre un passaggio del suo diario a chiudere le sue pagine biografiche, pagine nate in dialogo tra di noi e fluite come riflessione con se stessa.

La Voce di Romagna, 26/11/13

domenica 27 luglio 2014

PRESENTAZIONE LIBRO


Se non siete ancora in vacanza o siete appena tornati o vi trovate nelle vicinanze di Meldola, vi aspettiamo Martedì 5 agosto 2014 alle ore 21.00 c/o l'Arena Hesperia (via Roma 3 - Meldola) per la presentazione della 3^parte del libro


"DA E VERSO MELDOLA. Memorie di vita e di migrazione al femminile"

questa volta le protagoniste saranno: Valentina Stagnani, Eva Marie Søndenaa Bazzocchi, Elsa Calboli 
con le voci recitanti di Martina Manetti e Maris Senzani Pezzi.




sabato 26 luglio 2014

PRONTO IL PRIMO LIBRO DI FUMETTI RILEGATO A MANO

Di grande formato e realizzato con la stessa cura di sempre, così si presenta il nostro primo libro di fumetti. Nostro perchè abbiamo avuto il piacere di prepararlo, ma i fumetti sono della giovanissima artista Laura Fuzzi, che è anche l'autrice delle copertine e delle illustrazioni dei volumi che creiamo.








martedì 3 giugno 2014

Scrivere fa bene alla vita...ma bisogna pur mangiare

La nostra prima cena sociale è sulla linea di partenza.
Ecco le foto scattate in cucina...prima...durante...il dopo raccontatelo voi!







Grazie al contributo dei partecipanti possiamo acquistare la prima videocamera. Ciò consentirà di procedere alla raccolta di narrazioni da affiancare ai volumi rilegati a mano e conservati nella Mnemoteca del nostro Comune.  Modernizzazione e tradizione procedono di pari passo.

lunedì 3 febbraio 2014

E' iniziato il laboratorio di scrittura autobiografica

Il 1 febbraio 2014 alle ore 9.30, presso la biblioteca comunale "F.Torricelli" di Meldola è iniziato il laboratorio di scrittura autobiografica "SCRIVERE FA BENE ALLA VITA". Presto le prime foto!!!


martedì 28 gennaio 2014

SCRIVERE FA BENE ALLA VITA. Presentato oggi il laboratorio

Al via il laboratorio di scrittura autobiografica di 1°livello! E così siamo alla seconda edizione. Un bel risultato per la nostra giovane associazione, attiva solo dal giugno 2012.
Nemmeno la neve, caduta abbondante in mattinata, ha fermato i coraggiosi scrittori che ci hanno raggiunti in biblioteca. L'appuntamento per iniziare a scrivere di sé è per sabato 1 Febbraio 2014 alle ore 9.30, presso la sala "Essere donna" della biblioteca comunale "F.Torricelli" di Meldola. Conducono il laboratorio Ermes Fuzzi e Astrid Valeck con la collaborazione di Marina Seganti.

Il Corriere Romagna, martedì 28 gennaio 2014



sabato 25 gennaio 2014

VIAGGIO DI RITORNO - da e verso Meldola

Per raccontare la serata della presentazione della II^ parte del libro dedicato alle donne e alla migrazione abbiamo pensato di pubblicare la lettera che Maris Senzani Pezzi ci ha inviato al nostro indirizzo mail. Un dono bellissimo da con-dividere. 

Durante il viaggio di ritorno, dopo la bellissima serata vissuta il 08/01/2014 per la presentazione del libro "Da e Verso Meldola - memorie di vita e di migrazione al femminile", tanti pensieri mi hanno tenuto compagnia e vorrei condividerli con voi. In un mondo globalizzato, standardizzato, omogeneizzato, dove l'inclusione e l'incontro con l'altro spesso è mediato da stereotipi, valori quantitativi, compromessi "frullati" la ricerca auto e biografica, in quel familiare così personale, particolare e marginale (potrebbe essere interpretato in questo modo, sbagliando), permette ad ognuno di trovare se stesso e gli altri. Il bisogno di ricordare è necessario per mantenere nel tempo la propria identità e per dare a questa un senso. Svolge inoltre la funzione di testimone, intendendosi come colui che ha visto e come colui che trasmette qualcosa nel futuro e al di fuori di se stesso verso gli altri. Per questo è importante scrivere: per non dimenticare, per non dimenticarsi e per non fare dimenticare.
E come si può trovare un rapporto, un equilibrio fra la memoria collettiva e le singole memorie individuali? Sicuramente le memorie individuali non possono essere confinate all'oblio perchè senza di queste non esiste la memoria collettiva. La Storia, come dice il premio Nobel Alice Munro, non sono gli avvenimenti registrati dalle cronache e poi dalla storiografia ufficiale ma ciò che s'incarna nelle creature umane e nelle loro avventure e disavventure, i sogni, le passioni, i malintesi, i fallimenti, le gioie e le invisibili e rare vittorie.
Ho notato inoltre la maggiore presenza fra i partecipanti delle donne. Sicuramente la storia umana e la cultura dominante hanno legato la donna alla dimensione familiare, affettiva, intima, personale. Non è un caso se soprattutto le ragazze hanno tenuto numerosi diari, una modalità espressiva ed emozionale mantenuta a volte anche da adulte. E' una splendida "abitudine" per essere  il miglior Tour Operator al mondo. Il viaggio dentro, con, e per essere se stessi,  esprime il più  alto grado di umanità perchè è l'unica via per uscire, per incontrare gli altri ed essere un Noi. Come al solito le donne sono sempre più avanti!!!
Mi è piaciuto inoltre l'immagine evocata da Ermes del "Custode". Da quando è venuta a mancare mia mamma mi sento proprio un custode: colui che non diventa proprietario e consumatore di un patrimonio ma persona che cura, coltiva, perpetua in se stesso e con gli altri i preziosi gioielli emozionali e valoriali donati e consegnati con tanto amore.  
Custode e Raccoglitore di Storie.