sabato 22 settembre 2018

NOTIZIE DA ..."IN PUNTA DI PENNA"

L'iniziativa "IN PUNTA DI PENNA" promossa dalla nostra associazione è nata con l'intento di far conoscere sul nostro territorio studiosi che si occupano di tematiche autobiografiche-biografiche e autori autobiografi e\o ricercatori biografi.
La prima volta abbiamo avuto con noi il professor Duccio Demetrio, ieri sera è stata l'occasione per conoscere un giovane autore: Andrea Pari.
Appassionato ascoltatore delle storie di famiglia, negli anni, ha deciso di raccoglierle. Con pazienza certosina si è infilato tra le pieghe della lingua romagnola, ha trascritto quelle storie e le ha tradotte, fino a custodirle dentro un libro: "La tribù dei falash".
Nella splendida cornice dell'Arena Hesperia, storie di mare hanno incontrato storie di terra, mentre Andrea dava nuovamente vita a quelle parole pazientemente deposte sulla carta, rendendo presenti le persone che lui stesso aveva ascoltato. Un viaggio nella memoria abilmente introdotto da Loretta Buda che ha offerto numerosi spunti di riflessione. Raccontare una storia a qualcun altro, infatti, significa fare un'operazione di riconoscimento del proprio essere nel mondo e, nel contempo, arricchire la memoria collettiva.

Le foto sono di Giuliano Guerra

fasi iniziali di preparazione

i saluti dell'Assessora alla Cultura

Loretta Buda
Andrea Pari

















lunedì 17 settembre 2018

In punta di penna Venerdì 21 Settembre 2018


In punta di penna con Andrea Pari Loretta Buda





In punta di penna con Andrea Pari

Loretta Buda




Alcuni mesi fa proposi, sul blog, la lettura de “ La tribù de’ falàsch “e conclusi la mia esposizione con le parole di Berto ad Nùfar (uno dei testimoni) il quale, riferendosi al graduale cambiamento del litorale adriatico esclamò :<< Dopo è stata una favola>>.
Mi ricollego  a questa espressione per ricordare che , venerdì 21 c.m., nell’Arena Hesperia  di Meldola, Andrea Pari  ci racconterà appunto quella fiaba iniziata,  nel luogo “dove la Rigossa ed il Rubicone si congiungono in una sola foce che sbocca nell'Adriatico(...) dove  non  esistono case, né capanni.  Solamente a brevi distanze crescono arditi, a gruppi, i tamerici e le rubinie(...)  
Come ogni fiaba che  si rispetti anche questa ha un inizio che  si perde nell’ “imperfetto  tempo del C’ERA UNA VOLTA” e si conclude con un  lieto fine che offre  alla popolazione , avvertita con manifesti pubblici, l’opportunità di entrare gratuitamente in possesso del terreno sito in località Due Bocche, al fine di trasformare quel luogo marino inutilizzato, in colonia balneare ”. [1]
Il “ vissero felici e contenti” dei protagonisti di questa storia coincise con la loro capacità di disporsi in modo consapevole riguardo al benessere che si preannunciava e che, per consolidarsi, richiedeva tenacia nella fatica e abnegazione nel lavoro. I residenti delle Due Bocche  seppero trasformare il passato da un “non più” a un “non ancora” riuscendo ad armonizzare i disagi del prima con l’entusiasmo del poi.  Infatti tutti i residenti del territorio comunale percepirono chiaramente i vantaggi che poteva offrire un affermato centro turistico in termini di guadagni(...) [2]
L'incontro con l'autore sarà appunto  l'occasione per ascoltare la storia dei primi abitanti della foce del Rubicone. Un racconto corale dove memoria individuale e memoria collettiva si intrecciano  e,  nello stesso tempo, si differenziano; singole storie che si sovrappongono, si intersecano restituendo l’immagine di un mondo che sembra lontano e inaccessibile.

Andrea Pari  inizierà a raccontare da quel “C’era una volta  per  giungere a quel lieto fine che oggi ha un nome e un cognome: Gatteo a Mare .

Concludo esprimendo all'autore la riconoscenza per essersi  assunto l’impegno di ritessere la vita di una comunità sottraendola alla “noncuranza degli immemori”.

Loretta Buda


[1] Storia di Gatteo a Mare , Edoardo Turci , Società il Ponte Vecchio , Cesena  2001
[2] Idem