All'interno del volume DA E VERSO MELDOLA. Memorie di vita e di migrazione al femminile trova spazio la storia di Corinna Casi.
Se si pensa alla parola viaggio si immaginano posti lontani, valigie da preparare, luoghi da visitare, nuovi incontri. Si può però viaggiare in molti modi. Scrivere è uno di questi. Con la scrittura si può andare lontano, ma anche in profondità. Possiamo esplorare la nostra interiorità e riflettere sul nostro pensare come sul mondo. È un approccio filosofico all’esistenza cui ci si forma con costanza e che modifica il nostro modo di avvicinarci a ciò che ci circonda.
Se si pensa alla parola viaggio si immaginano posti lontani, valigie da preparare, luoghi da visitare, nuovi incontri. Si può però viaggiare in molti modi. Scrivere è uno di questi. Con la scrittura si può andare lontano, ma anche in profondità. Possiamo esplorare la nostra interiorità e riflettere sul nostro pensare come sul mondo. È un approccio filosofico all’esistenza cui ci si forma con costanza e che modifica il nostro modo di avvicinarci a ciò che ci circonda.
La
scrittura educa all’ascolto, ci aiuta a decentrarci dal nostro
punto di vista, a rischiare quanto ci appartiene rendendolo evidente
a noi stessi e agli altri. Il dialogo quotidiano con noi stessi,
attraverso la pratica del diario, ci permette di ritagliarci uno
spazio e un tempo “tutto per sé”.
La
scrittura, il diario e l’approccio filosofico alla vita sono
aspetti che appartengono a Corinna nel profondo e le offrono lo
spunto perché possa narrare di sé. Stralci delle pagine dei suoi
diari aprono ogni paragrafo e rappresentano l’incipit per il
racconto. Le parole, scritte a penna, lasciano immaginare il
movimento della mano che scorre lentamente sul foglio. L’inchiostro
deposto sulla pagina è la chiave per accedere alla sua interiorità,
alla sua memoria, ai suoi valori. Ed è sempre un passaggio del suo
diario a chiudere le sue pagine biografiche, pagine nate in dialogo
tra di noi e fluite come riflessione con se stessa.
La Voce di Romagna, 26/11/13