giovedì 23 giugno 2016

SURIS DLA MI BURDELA

Ringraziamo Corrado Ghetti che la sera della cena sociale ha recitato per noi questa poesia pensata e dedicata a sua figlia Valentina. 
Lo ringraziamo anche per averle dato la forma scritta con cui la presentiamo oggi sul nostro blog. La lingua romagnola è difficile da scrivere, il poeta con la sua trascrizione non ha voluto cercare la precisione della grammatica quanto mantenere l'oralità e le sonorità della lingua natia.
Il romagnolo di Corrado è quello di Teodorano, suo paese di origine, che come lui tiene a precisare  "è un ibrido fra il Meldolese e il Cesenate". 

Questa unn'è una poesì, ann ho tanta fantasì,
l'è soltant quatar parol che ha putan met zo
tot quant e cunteli tra la zent.

Valentina ven a que che uiè un quel che at voi cunte:
um pè ir che ccira snina,
che smurtiva una candlina e pu do, tre, quater, zenq,
ad matena a stasen so che cci bela una ragaza;

vut che u sia ien che t'e,
ma cci za una bersagliera granda cumè una zurbera,
cci za granda cumè al tu zii,
cume al tu noni e nanc ad piò,
lo (al tu noni) cun i en a gliè in là,
l'impurtant che an vega ad là;

parchè quel l'èuna stazion che uiè tropa cunfusion:
ros cinis american, enzul, sent e cheruban,
ma ui putreb l'es di giavlez e us putreb ste nanca pez.

Ma arturnama a me e te,
cum è ba an ssarò un gran chè,
ma a tò tolt tot qual che ut pè,
a tò purte' a ca un gat che um fa quasi guintè mat,
at tuleva nanc la scemia,
ma te det che in s tla ca u basteva la tu ma.

Bast che aiepa quatar franc,
cmanda pu che a ta cuntent,
la sudisfazion piò bela unn'è aver di gran baioc,

l'è un SURIS DLA MI BURDELA.

martedì 14 giugno 2016

PRIMAVERA

 Attendendo una "vera" "Primavera"  ringraziamo Gigliola.

Premavera












Dop un inverân long par set castig
abiuchȇ cm’e’ lusertal int e’ sòl
senza la forza ad môvar una paja.
Sculte’e’ fes-c di miral in amor
chi svulata tra jamendal in fior
Imbariaghès cun e’ prufom dal viol
ruzlê tra al malgarit de pre
Smaris int la bofa de biâncspe’
che e’ vent l’ha sparnaze.’
Sintis adôs la voja nova
ad campê incôra un’êtra premavera.


Primavera
Dopo un inverno lungo
per sette castighi
appisolati al sole,senza la forza
di muovere una paglia
Ascoltare i merli in amore
che fischiano tra i mandorli in fiore.
Ubriacarsi col profumo delle viole
rotolare tra le margherite del prato
Smarrirsi nella tormenta del biancospino
che il vento ha scompigliato.
Sentirsi addosso la voglia nuova
di vivere ancora un’altra primavera.










CENA SOCIALE 9 GIUGNO 2016


Scrivere fa bene alla vita, ma bisogna pur mangiare.......

......infatti, noi abbiamo preso alla lettera il consiglio di Astrid ed Ermes:

ci siamo incontrati, abbiamo mangiato e ci siamo divertiti !




       









venerdì 3 giugno 2016

IN PUNTA DI PENNA. Letture e scrittori con Duccio Demetrio a Meldola

Dalla biografia di Maria Grazia Conti, raccolta da Loris Venturi


Una volta che andai in pensione dal 1° gennaio 1994 mio marito, che lavorava alle poste ed era da 4 anni in pensione, mi disse: “Bene faremo proprio i pensionati”.
Però subito io, che ero abituata ad avere una giornata molto piena con l’ufficio, mi trovai un poco disorientata anche perché mio marito aveva preso possesso della cucina e non me la cedette più perché piaceva a lui cucinare. Ero disorientata, mi mancava spazio e impegno [..] Mi decisi a fare una cosa che per me era come riconseguire un diploma: prendere la patente di guida nell'anno 1998, avevo 61 anni. Avevo necessità di andare a trovare e assistere i miei genitori anziani e a Meldola, alla Casaccia, mi resi conto di quanto era difficile col motorino. Nella lunga salita delle Tombe non ce la faceva e io dovevo pedalare e poi d’inverno faceva molto freddo. D’altronde, avendo lavorato per una vita a due passi da casa, non avevo mai sentito l’esigenza di prendere la patente e avere un auto. Andai allora all’ “Autoscuola Benito” e, mentre chiedevo quali documenti servissero, mi venivano chieste informazioni su mia figlia o mio figlio. Io dissi: “Ma cosa c’entrano i figli ? C’è un equivoco, la patente è per me”. “Per Lei?! Ma alla sua età!?”. “Si, perché? Ci son tante signore che prendono la patente e la voglio prendere anch’io”.

giovedì 2 giugno 2016

IN PUNTA DI PENNA...la parola agli scrittori

Ancora qualche scritto portato all'incontro con Duccio Demetrio lo scorso 28 Aprile.





Volti in parte noti

Un percorso che ci accomuna
Sto bene
Questo piccolo spazio
Nutre.
Lieve fruscio
di pagine narranti,
finalmente il silenzio
in contrapposizione
al caos di un nulla
di immagini, palestre, rumori
vacui.
Grovigli di storie
Intrecciate e sciolte.
La concentrazione è un onda
Che si irradia e
Culla.
La fatica si dirada
Sì, ci stiamo provando
A diventar farfalle.

Laura S.