All'interno del volume "DA E VERSO MELDOLA. memorie di vita e di migrazione al femminile" trova spazio la storia di Valentina Stagnani.
La ricordo come una ragazza solare sempre circondata da tantissimi amici che, specialmente nelle serate estive, si radunavano a frotte sul muretto sotto la finestra della nostra casa.
La ricordo come una ragazza solare sempre circondata da tantissimi amici che, specialmente nelle serate estive, si radunavano a frotte sul muretto sotto la finestra della nostra casa.
Un
soffio di vitalità, così potrei definire Valentina che all'età di 15 anni è partita per l'America. Da sola. Per studiare.
Ha
impersonificato un po' il sogno di tanti adolescenti con quel suo
gesto coraggioso di provarci.
Come
sarà il mondo dall'altra parte dell'oceano? Cosa cercava e cosa avrà
trovato Valentina? Cosa l'ha spinta a restare?
Tutte
queste domande le ho tenute per me fino a quando non c'è stata
l'occasione per ritrovarsi e dialogare insieme. Così le mie
curiosità ...sono aumentate!
Uscire
dal proprio Paese – in questo caso l'Italia- vivere all'estero per
un lungo periodo porta inevitabilmente a cogliere le “note stonate”
con cui si ha coabitato per anni, proprio perchè si confrontano le
proprie abitudini culturali con quanto si è trovato da un'altra
parte.
Ci
si accorge che il proprio punto di vista, il proprio sistema di
valori non può essere la “misura del mondo”.
Inevitabilmente
si arriva a chiedersi se vale la pena vivere dove abitiamo o se non
sia meglio andare altrove dove il sistema funziona diversamente, ma
anche se non valga la pena di restare e rendere migliore il luogo in
cui siamo nati e in cui viviamo.
Solo
noi possiamo pretendere ed attuare un cambiamento. Il quesito che,
inevitabilmente, viene da porsi è come?
La Voce di Romagna, 19/11/13 |
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