Il 3 agosto 2020 alle ore 21.00 presso l'Arena Hesperia sarà presentata la ricerca “Vivere a Tavolicci dopo la strage del 22 luglio 1944, frutto della ricerche biografiche condotte dai biografi dell'APS parolefattemano di Meldola. La ricerca, durata alcuni anni, è stata condotta in sinergia con Istoreco Forlì-Cesena e l'ass. Amici della casa di Tavolicci. Non molti sanno che il 22 luglio 1944 il piccolo borgo di Tavolicci, a pochi km da Sarsina sull'Appennino romagnolo, è stato teatro di un'efferata strage ad opera di truppe fasciste. In tanti furono fucilati e in tanti trovarono la morte nella casa in cui erano stati rinchiusi e che venne data alle fiamme. Quasi tutta la popolazione venne sterminata, ben 64 persone su 82 abitanti. Un intero borgo, a circa 1000 mt di altitudine, con campi coltivati a patate e il bosco ad offrire sussistenza. Stiamo parlando di persone comuni, anziani...donne...bambini... il più giovane aveva 14 giorni, il più anziano 84 anni. Il ricordo di quel giorno è rimasto indelebile nei pochi sopravvissuti ed è grazie a loro che è stato possibile conoscere quanto è accaduto. Delle testimonianze raccolte una è di un testimone primario, le altre sono state donate da coloro che sono nati dopo la strage. Attraverso i loro racconti si tesse quella trama capace di riunire i lembi della memoria. A questo serve la narrazione dei testimoni secondari, cioè di coloro che sono nati dopo gli eventi accaduti. La memoria vissuta diviene memoria condivisibile.
lunedì 26 luglio 2021
sabato 17 luglio 2021
Qualche foto dalla presentazione del 14 luglio 2021
Foto: Giuliano Guerra
lunedì 12 luglio 2021
MEMORIE DI VITA E DI MIGRAZIONE AL FEMMINILE sarà presentato il 14 luglio 2021
Il 14 luglio 2021 alle ore 21.00 nell'Arena Hesperia di Meldola sarà presentato il libro "Memorie di vita e di migrazione al femminile" (Persiani editore).
Il volume è frutto delle ricerche biografiche condotte da Astrid Valeck per l'APS parolefattemano. L'associazione, già molto conosciuta localmente, è punto di riferimento sul territorio della nostra provincia come in quelle limitrofe per la promozione della cultura autobiografica e delle biografie territoriali; opera in stretta collaborazione con la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. "Memorie di vita e di migrazione al femminile" è un libro dedicato alle donne, alla città di Meldola e alla migrazione al femminile con protagoniste: Corinna Casi, Elsa Calboli, Eva Marie Søndeena Bazzocchi, Mihaela Chiriac, Maricica Avram, Emelda Iheoma, Okeh, Valentina Stagnani.
Modererà la serata Gabriele Zelli, saranno presenti l'assessore alla Cultura Michele Drudi, l'autrice Astrid Valeck, Ermes Fuzzi per l'APS parolefatteamano e l'editore Paolo Persiani.
giovedì 1 luglio 2021
Finalmente riprendono i nostri laboratori!
“Fare autobiografia” significa coltivare l'orto che siamo, il campo che ci abita. Un terreno tutto nostro che contiene la terra che ci ha visto camminare, giocare, scappare, stare fermi, saltare, amare.
In questa “stanza tutta per sé” nasce la possibilità del “darsi voce”, dare voce alla propria storia, che diventa insieme storia di una famiglia, di un contesto sociale, di un tempo.
Ludovica Danieli
docente Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari.
A tutti gli amanti dei nostri laboratori di scrittura
autobiografica, eccoci con la prima delle nostre proposte estive.
Il luogo che ci accoglierà sarà un’aia…quindi saremo
all’aperto in piena conformità con le norme anticovid.
L’aia in questa occasione non si offrirà solo come luogo
accogliente ma anche come spazio di tradizioni e memorie.
L’aia, da sempre scenario di vita e contenitore di luce, oggi,
sconvolta nella sua rigorosa struttura e disorientata nelle sue funzioni
ostenta un silenzio risentito.
Un tempo era l’estensione dello scenario del lavoro dei
contadini; utilizzata per trebbiare il grano e gli altri prodotti del podere,
era anche il luogo dove svolazzavano polli e galline, ancheggiavano oche e
gloglottavano tacchini infastiditi dai giochi dei bambini.
Delimitata da siepi ordinate e alberature dalle chiome
contenute, l’aia era sempre rastrellata e ai margini vantava pagliai
impeccabili nelle loro scrupolose geometrie. Nella vita familiare dei contadini
in estate svolgeva la stessa funzione che aveva la stalla d’inverno, infatti
sull'aia, le famiglie si riunivano per chiacchierare, improvvisare balli e
feste campestri.
Scrivendo, daremo voce alla nostra necessità espressiva e
animeremo un luogo che passerà, da un silenzio offeso a un silenzio conciliato.
(L.B.)