sabato 25 gennaio 2014

VIAGGIO DI RITORNO - da e verso Meldola

Per raccontare la serata della presentazione della II^ parte del libro dedicato alle donne e alla migrazione abbiamo pensato di pubblicare la lettera che Maris Senzani Pezzi ci ha inviato al nostro indirizzo mail. Un dono bellissimo da con-dividere. 

Durante il viaggio di ritorno, dopo la bellissima serata vissuta il 08/01/2014 per la presentazione del libro "Da e Verso Meldola - memorie di vita e di migrazione al femminile", tanti pensieri mi hanno tenuto compagnia e vorrei condividerli con voi. In un mondo globalizzato, standardizzato, omogeneizzato, dove l'inclusione e l'incontro con l'altro spesso è mediato da stereotipi, valori quantitativi, compromessi "frullati" la ricerca auto e biografica, in quel familiare così personale, particolare e marginale (potrebbe essere interpretato in questo modo, sbagliando), permette ad ognuno di trovare se stesso e gli altri. Il bisogno di ricordare è necessario per mantenere nel tempo la propria identità e per dare a questa un senso. Svolge inoltre la funzione di testimone, intendendosi come colui che ha visto e come colui che trasmette qualcosa nel futuro e al di fuori di se stesso verso gli altri. Per questo è importante scrivere: per non dimenticare, per non dimenticarsi e per non fare dimenticare.
E come si può trovare un rapporto, un equilibrio fra la memoria collettiva e le singole memorie individuali? Sicuramente le memorie individuali non possono essere confinate all'oblio perchè senza di queste non esiste la memoria collettiva. La Storia, come dice il premio Nobel Alice Munro, non sono gli avvenimenti registrati dalle cronache e poi dalla storiografia ufficiale ma ciò che s'incarna nelle creature umane e nelle loro avventure e disavventure, i sogni, le passioni, i malintesi, i fallimenti, le gioie e le invisibili e rare vittorie.
Ho notato inoltre la maggiore presenza fra i partecipanti delle donne. Sicuramente la storia umana e la cultura dominante hanno legato la donna alla dimensione familiare, affettiva, intima, personale. Non è un caso se soprattutto le ragazze hanno tenuto numerosi diari, una modalità espressiva ed emozionale mantenuta a volte anche da adulte. E' una splendida "abitudine" per essere  il miglior Tour Operator al mondo. Il viaggio dentro, con, e per essere se stessi,  esprime il più  alto grado di umanità perchè è l'unica via per uscire, per incontrare gli altri ed essere un Noi. Come al solito le donne sono sempre più avanti!!!
Mi è piaciuto inoltre l'immagine evocata da Ermes del "Custode". Da quando è venuta a mancare mia mamma mi sento proprio un custode: colui che non diventa proprietario e consumatore di un patrimonio ma persona che cura, coltiva, perpetua in se stesso e con gli altri i preziosi gioielli emozionali e valoriali donati e consegnati con tanto amore.  
Custode e Raccoglitore di Storie.


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