venerdì 3 giugno 2016

IN PUNTA DI PENNA. Letture e scrittori con Duccio Demetrio a Meldola

Dalla biografia di Maria Grazia Conti, raccolta da Loris Venturi


Una volta che andai in pensione dal 1° gennaio 1994 mio marito, che lavorava alle poste ed era da 4 anni in pensione, mi disse: “Bene faremo proprio i pensionati”.
Però subito io, che ero abituata ad avere una giornata molto piena con l’ufficio, mi trovai un poco disorientata anche perché mio marito aveva preso possesso della cucina e non me la cedette più perché piaceva a lui cucinare. Ero disorientata, mi mancava spazio e impegno [..] Mi decisi a fare una cosa che per me era come riconseguire un diploma: prendere la patente di guida nell'anno 1998, avevo 61 anni. Avevo necessità di andare a trovare e assistere i miei genitori anziani e a Meldola, alla Casaccia, mi resi conto di quanto era difficile col motorino. Nella lunga salita delle Tombe non ce la faceva e io dovevo pedalare e poi d’inverno faceva molto freddo. D’altronde, avendo lavorato per una vita a due passi da casa, non avevo mai sentito l’esigenza di prendere la patente e avere un auto. Andai allora all’ “Autoscuola Benito” e, mentre chiedevo quali documenti servissero, mi venivano chieste informazioni su mia figlia o mio figlio. Io dissi: “Ma cosa c’entrano i figli ? C’è un equivoco, la patente è per me”. “Per Lei?! Ma alla sua età!?”. “Si, perché? Ci son tante signore che prendono la patente e la voglio prendere anch’io”.

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