sabato 28 giugno 2025

RISONANZA E AUTOBIOGRAFIA: una possibile “pratica” per la teoria di Hartmut Rosa


(Astrid Valeck)

Il tempo è l’unica cosa che nessuno,

nemmeno una persona riconoscente,
ci può restituire.
Seneca


Sono convinta che riflettere su di sé, recuperare il proprio passato, scrivere la propria storia esistenziale siano un modo per decelerare e entrare in risonanza con quanto ci circonda, recuperando le relazioni che intercorrono tra noi e il mondo, tra noi e gli altri.

La mano che scrive – per quanto il gesto grafico possa essere rapido – chiede un movimento che costringe il pensiero a sostare, in attesa che l’inchiostro prenda forma sulla carta.

In questa sospensione, che apre inevitabilmente alla riflessione, si realizza quello che Mezirow definisce apprendimento trasformativo (2016): un processo che ci permette di rileggere in modo metariflessivo le nostre esperienze e ripensare i presupposti con cui interpretiamo la realtà. Di fatto ci apre a nuove prospettive di senso.
L’autobiografia, secondo questa chiave interpretativa, rappresenta uno strumento privilegiato per attivare cambiamenti profondi nel modo di vedere sé stessi e il mondo.

per proseguire la lettura 

https://drive.google.com/file/d/1gDkZSBeUnmisi6Em_frP2ViiOYYmZWDe/view?usp=sharing


mercoledì 11 giugno 2025

NEL SEGNO DI UNA STORIA. Laboratori artistici-autobiografici

Si è concluso ieri sera il ciclo di incontri curato dall’artista Trallalaura e dalla scrittrice Astrid Valeck dal titolo “Nel segno di una storia” con la collaborazione del Comune di Meldola. Il percorso si è snodato attraverso quattro laboratori, ognuno un viaggio a sé, ma tutti legati dal comune desiderio di dare voce al proprio mondo interiore. Ogni laboratorio è stato un invito a riscoprire la propria voce segreta, quella che abita le case della memoria, quella che emerge dai silenzi e dalle tracce invisibili lasciate dal tempo.
C'è un filo invisibile che lega il respiro del passato al battito del presente, un sentiero sottile dove la memoria fiorisce e l'immaginazione danza. In questo spazio magico hanno trovato espressione i laboratori autobiografici e artistici proposti dalla nostra associazione parolefatteamano APS, veri e propri nidi di accoglienza per chiunque desiderasse esplorare le profondità del racconto di sé. Sono stati percorsi intensi, un'esperienza che ha nutrito l'anima e risvegliato la creatività, lasciando un'eco emozionante in ogni partecipante.
In un mondo che corre, questi laboratori sono stati un'oasi, un tempo prezioso per sé, per riscoprire il ritmo lento dei gesti artigianali. Un invito a nutrire il piacere di scrivere e di creare con le proprie mani, a tessere fili di parole e colori per dare forma a ciò che dimora dentro. L'obiettivo non è stato solo quello dell'espressione personale, ma anche quello della riscoperta della creatività come strumento di conoscenza, un ponte verso sé stessi e il mondo. E così, tra la semplicità di carta, colori e parole, si sono create occasioni di incontro, dialogo e condivisione.

 Ecco i quattro laboratori:

Un quadro blu: la natura che racconta

A volte, per narrare, basta una foglia, un piccolo fiore, una carezza di luce. Nel laboratorio "Un quadro blu", la natura stessa è diventata traccia e memoria. Attraverso l'antica arte della cianotipia, sono state impresse su carta forme delicate. Poi, seguendo il filo sottile delle immagini create, la scrittura autobiografica ha dato voce a ricordi e sussurri interiori, creando un quadro naturale, un gesto di luce e parole da custodire o regalare.

Lettera Mia: ponti di parole e sentimenti

Quante lettere abbiamo scritto a mano? Quante ne abbiamo custodite nel cuore? Durante il laboratorio "Lettera mia", si è tornati al tempo lento della scrittura a mano, creando missive uniche e speciali. Intrecciando parole, disegni, simboli e piccoli segreti, è stato costruito un messaggio personale e autentico. Un rito antico, quello dell'imbustare, lasciando sospesa la possibilità di conservarla come un tesoro personale. Un dono autobiografico fatto di carta, penna e verità delicate.

Diario di viaggio: impronte dell'anima

C'è chi conserva biglietti e fotografie, chi tiene tutto nella memoria. Durante il laboratorio "Diario di viaggio", si è data forma concreta ai propri ricordi, creando un piccolo taccuino tascabile, compagno di viaggi interiori ed esteriori. Piega dopo piega, pagina dopo pagina, è nato uno spazio personale dove raccogliere parole, immagini, tracce e sogni. Un diario pronto a custodire sguardi, frammenti di mondo, e a trasformare ogni esperienza vissuta in una pagina unica, viva di emozioni e segni.


Parole silenziose: il respiro dell'inespresso

Ci sono parole che abitano il silenzio, troppo delicate per la voce, che attendono solo di essere ascoltate. In "Parole Silenziose", si è dato spazio all'attesa, lasciando che immagine e colore guidassero la penna, nel silenzio fertile che permette a ciò che ci abita di germogliare. Tra trame di segni, sfumature e parole appena sussurrate, sono state costruite piccole opere poetiche, lavori visivi e intimi che custodiscono, tra colori e forme, qualcosa di profondamente personale. Perché a volte, le assenze stesse raccontano la storia di presenze, e in una stanza vuota, le impronte di una sedia o la polvere sui vetri possono rievocare rumori e profumi, riportandoci a un tempo passato che credevamo dimenticato.

martedì 10 giugno 2025

"Andare altrove restando qui": quando la lettura si fa autobiografia

Sabato 24 maggio la Biblioteca Comunale “Francesco Torricelli” di Meldola ha ospitato un
laboratorio davvero speciale che ha unito due mondi apparentemente distinti, ma in realtà profondamente legati: la lettura e la scrittura autobiografica.
L'incontro, intitolato "Andare altrove restando qui", ha registrato un'appassionata partecipazione di pubblico, a testimonianza del crescente interesse verso le pratiche di scrittura di sé.
Promosso dalla nostra APS "parolefatteamano", realtà attiva da ben tredici anni nella diffusione della cultura autobiografica in Romagna, e patrocinato dal Comune di Meldola, l'iniziativa si è rivelata un'opportunità preziosa per esplorare il valore intrinseco della scrittura autobiografica e la sua inaspettata relazione con l'esperienza della lettura.

Un viaggio tra pagine e vita vissuta
Il laboratorio, condotto da Ermes Fuzzi, autore del volume "Andare altrove restando qui" (Persiani Editore, 2024), e formatore della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, ha guidato i partecipanti in un percorso affascinante. L'idea centrale è semplice ma potente: quando leggiamo un romanzo, non siamo semplici spettatori. In qualche modo misterioso, le storie che incontriamo si connettono con la nostra vita, risvegliando ricordi, emozioni, riflessioni. Ed è proprio nel momento in cui proviamo a mettere nero su bianco la nostra esperienza di lettori che, quasi inevitabilmente, ci ritroviamo a fare autobiografia.

Il laboratorio ha esplorato a fondo questi "nessi" tra ciò che si legge e ciò che la lettura riflette sulle singole esperienze di vita, utilizzando le metodologie autobiografiche per creare un dialogo generativo tra le diverse "culture individuali" dei partecipanti. Un'esperienza che si è rivelata non solo formativa ma anche profondamente arricchente sul piano personale.


Un libro in omaggio e un invito alla riflessione
Un gesto apprezzato dai partecipanti è stato l'omaggio del libro di Ermes Fuzzi, "Andare altrove restando qui", offerto dal Comune di Meldola, un valore aggiunto che ha permesso a tutti di portare a casa un pezzo di questa significativa esperienza.
I partecipanti erano stati invitati a portare il proprio romanzo preferito, un quaderno e una penna: pochi semplici strumenti per intraprendere un viaggio dentro sé stessi, guidati dalle parole degli altri e dalle proprie. L'iniziativa, già sperimentata con successo in diverse occasioni, dimostra come la cultura autobiografica possa fiorire e trovare terreno fertile in luoghi come le biblioteche, diventando un ponte tra la narrazione altrui e la riscoperta della propria.