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Si è concluso ieri sera il ciclo di incontri curato dall’artista
Trallalaura e dalla scrittrice Astrid Valeck dal titolo “Nel segno
di una storia” con la collaborazione del Comune di Meldola. Il percorso si è snodato attraverso quattro
laboratori, ognuno un viaggio a sé, ma tutti legati dal comune
desiderio di dare voce al proprio mondo interiore. Ogni laboratorio è
stato un invito a riscoprire la propria voce segreta, quella che
abita le case della memoria, quella che emerge dai silenzi e dalle
tracce invisibili lasciate dal tempo.
C'è
un filo invisibile che lega il respiro del passato al battito del
presente, un sentiero sottile dove la memoria fiorisce e
l'immaginazione danza. In questo spazio magico hanno
trovato espressione i laboratori
autobiografici e artistici proposti
dalla nostra associazione parolefatteamano APS,
veri e propri nidi di accoglienza per chiunque desiderasse
esplorare le profondità del racconto di
sé.
Sono stati percorsi intensi, un'esperienza che ha nutrito l'anima e
risvegliato la creatività, lasciando un'eco emozionante in ogni
partecipante.
In
un mondo che corre, questi laboratori sono
stati
un'oasi, un tempo prezioso per sé, per riscoprire il ritmo lento dei
gesti artigianali. Un
invito a nutrire il piacere di scrivere
e di creare con le proprie mani, a tessere fili di parole e colori
per dare forma a ciò che dimora dentro. L'obiettivo non è
stato
solo quello
dell'espressione
personale, ma anche quello
della
riscoperta della creatività come strumento di conoscenza, un ponte
verso sé stessi e il mondo. E così, tra la semplicità di carta,
colori e parole, si sono create occasioni di incontro, dialogo e
condivisione.
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Ecco i quattro laboratori:
Un
quadro blu:
la natura
che racconta
A
volte, per narrare, basta una foglia, un piccolo fiore, una carezza
di luce. Nel laboratorio "Un quadro blu", la natura stessa
è diventata traccia e memoria. Attraverso l'antica arte della
cianotipia, sono state impresse su carta forme delicate. Poi,
seguendo il filo sottile delle immagini create, la scrittura
autobiografica ha dato voce a ricordi e sussurri interiori, creando
un quadro naturale,
un gesto di luce e parole da custodire o regalare.
Lettera Mia: ponti di
parole e sentimenti
Quante
lettere abbiamo scritto a mano? Quante ne abbiamo custodite nel
cuore? Durante il laboratorio "Lettera mia", si è tornati
al tempo lento della scrittura a mano, creando missive uniche e
speciali. Intrecciando parole, disegni, simboli e piccoli segreti, è
stato costruito un messaggio personale e autentico. Un rito antico,
quello dell'imbustare, lasciando sospesa la possibilità di
conservarla come un tesoro personale. Un dono
autobiografico fatto di carta, penna e verità
delicate.
Diario di viaggio: impronte
dell'anima
C'è
chi conserva biglietti e fotografie, chi tiene tutto nella memoria.
Durante il laboratorio "Diario di viaggio", si è data
forma concreta ai propri ricordi, creando un piccolo taccuino
tascabile, compagno di viaggi interiori ed esteriori. Piega dopo
piega, pagina dopo pagina, è nato uno spazio personale dove
raccogliere parole, immagini, tracce e sogni. Un diario pronto a
custodire sguardi, frammenti di mondo, e a trasformare ogni
esperienza vissuta in una pagina unica, viva di emozioni e segni.
Parole silenziose: il
respiro dell'inespresso
Ci
sono parole che abitano il silenzio, troppo delicate per la voce, che
attendono solo di essere ascoltate. In "Parole Silenziose",
si è dato spazio all'attesa, lasciando che immagine e colore
guidassero la penna, nel silenzio fertile che permette a ciò che ci
abita di germogliare. Tra trame di segni, sfumature e parole appena
sussurrate, sono state costruite piccole opere poetiche, lavori
visivi e intimi che custodiscono, tra colori e forme, qualcosa di
profondamente personale. Perché a volte, le assenze stesse
raccontano la storia di presenze, e in una stanza vuota, le impronte
di una sedia o la polvere sui vetri possono rievocare rumori e
profumi, riportandoci a un tempo passato che credevamo dimenticato.