Sabato 24 maggio la
Biblioteca Comunale “Francesco Torricelli” di Meldola ha ospitato
un laboratorio
davvero speciale che ha unito due mondi apparentemente distinti, ma
in realtà profondamente legati: la lettura e la scrittura
autobiografica.
L'incontro, intitolato "Andare
altrove restando qui",
ha registrato
un'appassionata partecipazione di pubblico, a testimonianza del crescente
interesse verso le pratiche di scrittura di sé.Promosso dalla nostra APS "parolefatteamano", realtà attiva da ben tredici anni nella diffusione della cultura autobiografica in Romagna, e patrocinato dal Comune di Meldola, l'iniziativa si è rivelata un'opportunità preziosa per esplorare il valore intrinseco della scrittura autobiografica e la sua inaspettata relazione con l'esperienza della lettura.
Un viaggio tra
pagine e vita vissuta
Il laboratorio,
condotto da Ermes
Fuzzi,
autore del volume "Andare altrove restando qui" (Persiani
Editore, 2024), e formatore
della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, ha guidato
i partecipanti in un percorso affascinante. L'idea centrale è
semplice ma potente: quando leggiamo un romanzo, non siamo semplici
spettatori. In qualche modo misterioso, le storie che incontriamo si
connettono con la nostra vita, risvegliando ricordi, emozioni,
riflessioni. Ed è proprio nel momento in cui proviamo a mettere nero
su bianco la nostra esperienza di lettori che, quasi inevitabilmente,
ci ritroviamo a fare autobiografia.
Il laboratorio ha esplorato a fondo questi "nessi" tra ciò che si legge e ciò che la lettura riflette sulle singole esperienze di vita, utilizzando le metodologie autobiografiche per creare un dialogo generativo tra le diverse "culture individuali" dei partecipanti. Un'esperienza che si è rivelata non solo formativa ma anche profondamente arricchente sul piano personale.
Un libro in omaggio
e un invito alla riflessione
Un gesto apprezzato
dai partecipanti è stato l'omaggio del libro di Ermes Fuzzi, "Andare
altrove restando qui", offerto dal Comune di Meldola, un valore
aggiunto che ha permesso a tutti di portare a casa un pezzo di questa
significativa esperienza.I partecipanti
erano stati invitati a portare il proprio romanzo preferito, un
quaderno e una penna: pochi semplici strumenti per intraprendere un
viaggio dentro sé stessi, guidati dalle parole degli altri e dalle
proprie. L'iniziativa, già sperimentata con successo in diverse
occasioni, dimostra come la cultura autobiografica possa fiorire e
trovare terreno fertile in luoghi come le biblioteche, diventando un
ponte tra la narrazione altrui e la riscoperta della propria.
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