Pubblichiamo qui di seguito uno stralcio di un'altra lettera pervenutaci quale testimonianza del laboratorio di scrittura autobiografica* da poco conclusosi e che, entrerà a far parte delle riflessioni che sono raccolte nel libro in corso di preparazione su questa esperienza di scrittura a distanza in uno dei periodi più difficili attraversato da tutti noi. La parole di questa settimana sono di Laura Di Gianni.
[..]Per
quelle 4/5 settimane, ammetto che il centro dei miei pensieri è
stato “chissà che cosa ci scrive Ermes lunedì, che cosa ci
chiede”, e come farò eventualmente a far coincidere quello che ho
voglia di dire io con quello che vuole sapere lui. Tenendo anche
conto che io tratto un libro di poesie, non di narrativa come tutte
le altre “compagne”.
Tra
martedì e mercoledì in genere ho già “fatto il compito”, e
aspetto qualche volta a spedire, per non fare come quelli che entrano
a teatro troppo presto, e la platea è vuota. Sempre meglio di quelli
che arrivano a spettacolo iniziato e scocciano, però …. È brutto,
dai. Sembri uno che non ha proprio niente da fare, e arriva in
anticipo per noia.
Poi
ricordo che c’è stato un intoppo, qualcosa che non sentivo di
fare, e per un paio di giorni ho pensato di finirla lì (il tutto
nato dal fatto che io avevo scelto un testo non narrativo) … poi ho
trovato il bandolo della matassa, e ho anche considerato che,
qualsiasi cosa ciascuna di noi avesse scritto, sarebbe comunque
“andata bene”, come nei precedenti laboratori.
Quando
l’appuntamento settimanale è finito, mi sono sentita davvero
privata di qualcosa che comunque aveva soddisfatto per più di un
mese quel mio bisogno di un progetto, anche piccolo, centrato
su una cosa che mi piace fare, come è da sempre nella mia vita il
leggere e lo scrivere. [..]
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* laboratorio di scrittura autobiografica pensato e condotto dal nostro esperto Ermes Fuzzi
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