Il 21 Dicembre 2013 nella Biblioteca comunale di Meldola, alla presenza della cittadinanza, di coloro che si sono prestati a narrare la loro storia professionale, del Sindaco e dell'Assessore alla Cultura, ogni BIOGRAFO ha raccontato la propria esperienza come raccoglitore di storie. Le cinque narrazioni che compongono la raccolta dedicata al tema del lavoro sono state donate dai cittadini meldolesi Giuseppe Cardinale, Maria
Iolanda Casadei, Maria Grazia Conti, Silverio Medri e Ruggero
Milandri. La raccolta costituisce la fase finale di un lavoro sperimentale che ha
visto impegnati una parte dei partecipanti al laboratorio di scrittura
autobiografica tenutosi presso la biblioteca “F. Torricelli” nei
mesi di aprile – maggio 2013 e che hanno proseguito, da ottobre a
dicembre, il percorso di approfondimento per biografi volontari: Paola
Borghesi, Khawla El Halaby, Sabrina Lombardi, Stefania Severi e Loris
Venturi. Questi ultimi hanno curato la trascrizione e la rielaborazione
delle narrazioni condivise, riviste e integrate
insieme ai propri narratori. Si è scelto di far sperimentare i bigrafi in una
intervista narrativa che avesse come sfondo la memoria professionale. I conduttori dei laboratori, Ermes Fuzzi e Astrid Valeck,
si sono presi cura del contatto con le persone da intervistare
spiegando loro quali erano le finalità della ricerca e che sarebbe
approdata ad un momento di lettura pubblica e consegna in formato
cartaceo alla sezione MNEMOTECA della biblioteca comunale. In realtà il nostro
concetto di archiviazione deriva da una idea dinamica della
documentazione delle memorie di vita indipendentemente dalle
tematiche a cui esse fanno riferimento. In questo caso la memoria
della vita lavorativa si è posta come oggetto di ricerca per andare
a scoprire il legame identitario che unisce la vita di ognuno al
proprio lavoro o con i lavori che ha svolto nel corso della propria
esistenza. Nella costruzione di una traccia da seguire durante il
colloquio narrativo, i biografi hanno saputo riferirsi agli incontri,
alle speranze, alle aspettative disattese o a quelle realizzate, ai
sacrifici e alle soddisfazioni, alle competenze acquisite e alle
scoperte, ai bilanci in itinere e alle prospettive di sviluppo, alla
coniugazione con gli altri molteplici aspetti che connotano la vita
di ognuno dei narratori. Ci arrivano quasi quotidianamente parole e racconti che ci
stimolano ad una riflessione su ciò che rappresenta oggi il lavoro e
come i periodi di crisi passati siano stati a volte molto più ardui
di quelli presenti. Come hanno superato le difficoltà queste
persone? Come hanno affrontato e risolto i problemi? Che messaggio
possiamo trarre dalla loro esperienza di vita?
Da queste voci, che
sono frutto di registrazioni della durata di circa 45 minuti,
emergono molte risposte che vanno considerate in un'ottica
intergenerazionale. Lo scoramento che sembra attanagliare molti
giovani senza prospettive di lavoro certe o molti senza lavoro in età
diverse può trovare nelle parole degli intervistati motivo di
attenzione e riflessione. Prende forma un quadro estremamente
variegato e complesso che riesce a dare l'idea delle difficoltà che
ognuno ha dovuto affrontare per riconoscersi nei lavori che ha
svolto. Ci sono descrizioni di ciò che non rappresenta l'ideale di
attività che ognuno avrebbe voluto o saputo svolgere, ma in ogni caso
il lavoro ha costituito uno strumento per trovare una propria
collocazione sociale, per crescere una famiglia, per garantire un
futuro ai figli, per realizzare i sogni e le speranze di una vita
migliore. In ogni epoca storica e per ogni territorio attraversato da
queste memorie di vita lavorativa i racconti testimoniano di quei
valori cui è necessario riferirsi in ogni tempo e in ogni società:
il lavoro come emancipazione, come autonomia, come conoscenza, come
aiuto per sé e per gli altri, come segno identificativo della
propria volontà. La raccolta, che ha il titolo "MEMORIE DI LAVORO", rappresenta la fine di
un percorso sperimentale a cui si è accennato per divenire uno
strumento aperto ad altre narrazioni sulle memorie lavorative del territorio che l'Associazione parolefatteamano intende sviluppare attraverso
nuove raccolte ancor più articolate.
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