Davanti al bianco implacabile del foglio la prima frase è
sempre la più difficile; fortunatamente posso ancorarmi alle parole che
emergono spontaneamente dal glossario di PAROLEFATTEAMANO le quali , come un
salvagente, mi permettono di galleggiare
e di conquistare un approdo per
la scrittura.
Osservo l’elenco stilato in fretta; un pugno di parole che,
nell’involontaria approssimazione, racchiude il senso del “dire e del fare” che
ha animato e sostenuto l’associazione nei suoi dieci anni di vita.
Dieci anni sono un
importante traguardo, ma se ad ogni
arrivo c’è un altro inizio , mi
chiedo chi affiancherà i soci di
Parolefatteamano o, meglio, chi sceglierà di crescere insieme a loro prendendosi cura delle storie di vita e di farsi testimone della vita degli altri, ponendo, però, sempre
lungimirante attenzione all’oggi.
In un’epoca schiacciata da un presente sbrigativo, che sembra aver
reciso ogni legame con il passato
personale e collettivo ritengo sia necessario “nominare eredi”.
Al riguardo, noi di PAROLEFATTEAMANO, poniamo
fiducia nei giovani che già da ora ci affiancano e ci supportano; giovani pienamente
consapevoli che accettare un’eredità significa far proprio un “capitale
“da far fruttare e non un patrimonio inerte da custodire. Poi c’è anche Filippo, la mascotte dell’associazione, che con la sua vivacità pronostica un’effervescente operatività futura. A proposito di eredità il bambino, che ha trattenuto con sè l’azzurro sorriso di nonno Loris , con
la sua presenza accorcia, con tenerezza , le distanze fra un “non
più” e “il non ancora” .
Loretta Buda
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