lunedì 9 maggio 2022

SEBBEN CHE SIAMO DONNE. Le ribelli di via della Ripa

 Il 25 aprile 2022, a Meldola, è stato presentato il libro "Sebben che siamo donne".  Di seguito il contributo di Paola Borghesi, presidente ANPI Meldola 

"Quest’anno abbiamo pensato di ricordare la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi fascista con due iniziative dedicate alle donne che tanta parte hanno avuto nella Resistenza. Purtroppo il contributo delle donne non sempre è stato considerato come essenziale, a partire dal 25 aprile 1945, quando i Partigiani impedirono alle donne di sfilare nel corteo di Milano. Fu grave non riconoscere l’operato delle donne che pur per mesi avevano combattuto e sofferto al loro fianco. Le donne che hanno partecipato alla Resistenza hanno dimostrato grande coraggio sia nell’affrontare rischi anche superiori a quelli degli uomini, sia nella sfida ai pregiudizi dell’opinione pubblica che spesso giudicava sconveniente la loro partecipazione. Gli uomini partecipavano ad azioni di guerriglia in gruppo, le donne spesso da sole, rischiando la vita, le torture e anche la violenza carnale. Instancabili viaggiavano in sella alle loro biciclette trasportando viveri, armi, messaggi e informazioni indispensabili per la lotta partigiana.
Oggi presentiamo il libro “SEBBEN CHE SIAMO DONNE”, raccolta di testimonianze a cura di Grazia Cattabriga e Rosalba Navarra e “LE RAGAZZE DI VIA DELLA RIPA” a cura di Gianfranco Miro Gori. Le testimonianze di trenta Partigiane sono state raccolte e pubblicate nel 2007 nel libro “Sebben che siamo donne” che è andato a esaurimento. Nel 2021 si è pensato di pubblicare un libro che nella prima parte riporta le 30 testimonianze del libro precedente e nella seconda parte gli atti dell’incontro studio che si è svolto a Forlì nel marzo del 2021 su Le ribelli di via della Ripa. 
L’episodio di via della Ripa ebbe origine dalla uccisione, il 24 marzo 1944, presso la caserma “Ferdinando di Savoia”, dopo un processo sommario, di cinque giovani presunti renitenti alla leva. Alla notizia della condanna a morte di altri dieci giovani si formò un lungo corteo di maestranze delle fabbriche cittadine, in maggioranza donne, che proclamarono uno sciopero di due giorni, sia per protestare per la morte dei cinque giovani, sia per chiedere di salvare i dieci in carcere. A seguito di questo sciopero venne sospesa la fucilazione dei dieci giovani, per cui la pena di morte fu commutata in detenzione in campi di lavoro in Germania. 
Furono molto attive nella manifestazione alcune delle donne intervistate nel libro, fra cui Ida Valbonesi, Tonina Laghi, Liliana Vasumini. Sempre nella giornata del 25 aprile viene inaugurata la mostra fotografica “OCCHI CHE HANNO VISTO” , un progetto ANPI per custodire gli sguardi della resistenza al femminile. Le fotografie sono opera di Nicola Fracchiolla e Andrea Bardi. Nei volti delle Partigiane riprese nelle foto si vede la forza degli ideali per cui hanno vissuto e continuano a vivere. 
Sono presenti due delle protagoniste del periodo glorioso della storia del nostro paese le Partigiane IDA VALBONESI, attualmente residente a Meldola, e NARA LOTTI, residente a Santa Sofia. Siamo onorati di averle con noi e le ringraziamo con calore per la loro generosa testimonianza.

Nella nostra Meldola 34 donne hanno partecipato alla Resistenza (come risulta dall’elenco compilato dal prof. Casali dell’Università di Bologna sulla base dei dati contenuti nelle schede conservate nella sede dell’Anpi provinciale e reperibile in Internet, digitando università di Bologna Partigiani di Forlì) . Le interviste di due delle nostre concittadine (Elsa Tonina Corbara e Dina Giusti) sono riportate nel libro “Sebben che siamo donne” e saranno lette dai giovani del Consiglio Comunale dei ragazzi. Nell’elenco delle partigiane compare anche ARIELLA FARNETI, che fu eletta nel primo Consiglio Comunale del dopoguerra (1946) insieme con un’altra donna meldolese NIVES MAKUZ. Ariella nel 1950 fu una dei primi Sindaci donna in Italia e fu poi eletta in senato nel 1963. Sei delle donne rappresentate nelle foto della mostra sono state intervistate da Gad Lerner nell’ambito del progetto “Noi Partigiani memoriale della Resistenza” (si possono ascoltare e vedere in internet). Si tratta di IDA VALBONESI , NARA LOTTI, NORA NANNI, TONINA LAGHI, AMALIA GEMINIANI, FERNANDA MISSIROLI. Le Partigiane nei loro racconti ribadiscono che la loro fu una scelta di vita fatta in età giovanile (alcune anche ancora bambine) e portata avanti con coraggio, senza nessun pentimento. Poche di loro hanno imbracciato le armi, ma le hanno trasportate nella borsa della spesa in mezzo a viveri e farmaci, fornendo un contributo fondamentale alla vittoria sul nazi-fascismo e alla conquista della libertà per noi tutti. I loro racconti sono emozionanti, sembra di vivere con loro l’ansia e la paura di incontrare fascisti o tedeschi mentre compivano con coraggio azioni rischiose o si prendevano cura di compagni feriti. Molte di loro avevano fratelli partigiani e avevano il sostegno anche della famiglia, in particolare delle madri che si prestavano a supportare in ogni modo i giovani impegnati nella lotta.

In questa giornata di festa vogliamo ricordarle e onorarle e ringraziamo ancora con calore Idina e Nara per la loro generosa presenza".

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