Desidero
festeggiare questo 25 Aprile anche in modo personale mostrando alcuni ricordi
della mia famiglia.
Mio zio Bruno è
stato prigioniero degli Inglesi a Ceylon dal 1941 fino al rientro in patria
solo in aprile del 1946. I miei nonni per anni gli hanno scritto lettere, che
sono una bellissima testimonianza di vita familiare, che si intreccia ad
avvenimenti del paese e della nazione. Desidero condividere con gli amici
quelle che sono state scritte 76 anni fa nei giorni in cui il paese si è
liberato dal nazifascismo, riportando le emozioni dei miei nonni espresse con
semplicità e calore per rendere il figlio lontano partecipe della vita del
paese.
Paola Borghesi
28 Aprile
1945
Ieri ci
sono giunte le seguenti tue del 22 Aprile 44, 27 Giugno
44, 11 Gennaio 45, 15 Gennaio, 18 Gennaio , 25 Gennaio, 29 Gennaio, 1 Febbraio ,
5 Febbraio , comprese le quarantadue ricevute da poco tempo fanno un buon numero,
le ultime tue più recenti ci hanno alquanto sollevato, perché tutta la nostra
pena era per te e immaginavamo quanto tu dovevi soffrire per l’incertezza. Ora
che grazie a Dio hai potuto ricevere abbastanza presto nostre notizie, sarai
tranquillizzato come noi pure.
Le tue
lettere ci sono giunte in un giorno che rimarrà storico. la liberazione fulminea
di quasi tutta l’Italia settentrionale, la cattura dei responsabili di questo
grande flagello, e fra pochi giorni speriamo cessi la guerra e torniate tutti
alle vostre case, ai vostri cari che vi attendono ansiosi, per ripagarci di
tutto il sofferto.
Abbiamo
vissuto in tutto questo tempo solo per aspettare questo gran giorno, ma voglia
Iddio che ritorniate per ritrovarvi in un mondo di pace, ma veramente di pace
fra tutti gli uomini. noi stiamo bene e ci auguriamo che tu sia sano e presto
ci sia dato di stringerti fortemente al nostro cuore tua mamma
Bruno, la
grande opera di giustizia è compiuta, finalmente il popolo italiano è libero,
ed ora spero proprio di riabbracciarti presto. ti salutano Divo e Giuliano. Ti
bacio tuo babbo
Ti
abbraccio forte tua zia
Caro Bruno
sono molto contento che tu sia finalmente tranquillo sulla nostra sorte
La fine
della guerra è ora solo questione di giorni e sarà presto anche il giorno che
avranno fine la nostra e la tua sofferenza.
Ti
abbraccio forte sul cuore tuo Aldo (mio padre).
6 Maggio 1945
Finalmente
la guerra è finita, non ci sembra vero tanta è la tristezza che
ci invade l’animo: la guerra è finita, ma finché non ti sentiremo chiuso entro
il nostro abbraccio non ci crederemo; solo la tua presenza e la tua prosperità
ci farà in parte dimenticare tutte le sofferenze di questi lunghissimi anni.
La guerra è
finita, ma quanti dolori ha lasciato, quante famiglie distrutte. Quanti figli
partiti dalle loro case non ritorneranno, altri invece non troveranno più i
loro cari!
Ringraziamo
Iddio che ci ha preservati e preghiamolo che ci conservi fino al tuo ritorno e
oltre. (...)
8 Maggio 1945
Omissis
Ettore ( nota Moscatelli) , come credo di averti detto, poverino era stato portato in Germania. L’ultima volta che ha scritto, cercava l’indirizzo di Alfredo, diceva di pesare quarantanove chili, questo ti basti.
Ora speriamo che lui pure possa ritornare
Qui abbiamo sentito suonare tutte le campane a festa, così ora è proprio vero che la guerra è finita. Alla sera a un’ora di notte tutto l’orizzonte era rosso come nel periodo del fronte, ma queste non erano segnalazioni di guerra, ma segnalazioni di gioia (eseguite dai soldati alleati) e durate per tre sere di seguito (…)
8
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