Un tempo che ci ha zittiti, scossi e messi duramente alla
prova.
Un tempo nel quale siamo stati costretti a “solcare il
mare all'insaputa del cielo”[1] e a fare i conti con i
condizionamenti, gli eccessi, le illusioni del tempo di prima.
“Ci dovevamo fermare
e non ci riuscivamo.
Andava fatto insieme.
Rallentare la corsa.
Ma non ci riuscivamo.
Non c’era sforzo umano
che ci potesse bloccare.”[
2]
Oggi domenica 7 Marzo 2021 ci stiamo preparando ad un nuovo
confinamento; noi, avvizziti e demoralizzati, ci troveremo nuovamente
affacciati alle finestre ad ammirare la natura che, al contrario, esubera ed
eccede in bellezza.
In questo tempo lungo che affatica, sfianca abbiamo scelto
di accompagnarci a voi con un libro.
Accompagnare è la parola che dopo un anno sentiamo
la necessità di praticare con amici e
simpatizzanti: una parola che prevede vicinanza e include l’idea di cammino /
viaggio. Presentare, in questa sede, il libro:”
MEMORIE DI VITA E DI MIGRAZIONE AL FEMMINILE” [3] vuole essere anche un modo di riscrivere l'otto
marzo: donne che raccontano, donne che si raccontano. Voci
di “donne globali” che nel loro incontrarsi hanno composto, insieme ad Astrid Valeck,
una tessitura narrativa condivisa nella quale ognuna ha saputo caratterizzarsi
e valorizzarsi. Soffermandoci sulla “Giornata Internazionale della donna”,
evidenziamo con piacere che il termine “festa” è stato sostituito da giornata;
non si può più parlare di festa da quando il giallo della mimosa, simbolo di
questa ricorrenza, viene offuscato dal rosso delle SCARPE FEMMINILI
, troppo spesso indossate e/o allineate
a memoria delle donne uccise. Riscriviamo quindi l’otto marzo con storie
di migranti e nuove pratiche di convivenza; di ogni cosa si può fare racconto,
come diceva Pierre Janet
l.b.
Nel post precedente troverete l’articolo scritto da Francesca Abbiati , alla quale esprimiamo riconoscenza e stima. Ricordiamo che il libro è disponibile presso la BOTTEGHINA DEL LIBRO di Forlì.
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