RINOMINARE
In questa mattina , gravata da una nebbia insidiosa e compatta, il pensiero volge a coloro che non hanno neppure una capanna ove rifugiarsi: alle comunità recentemente terremotate, ai terremotati nella persona e nell'anima.
Ora, più che mai è necessario rinominare il Natale , perché questa festa, la più”comandata”di tutte, torni ad essere la bella ricorrenza di sempre; la festa della salvezza in cui tutto il dolore del mondo venne riscattato da un Bambino nato in una grotta o in un ovile. Una festa che ci chiede di ricordare chi siamo stati e da dove siamo venuti, per recuperare quell’esser-ci senza apparenze che, un tempo, dal Natale traeva nutrimento per la vita.
l.b
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