“Un uomo che viveva presso uno stagno, una
notte fu svegliato da un gran rumore.
Uscì allora nel buio
e si diresse verso lo stagno ma, nell'oscurità, correndo in su e in giù, a
destra e a manca, guidato solo dal rumore, cadde e inciampò più volte.
Finché trovò una
falla sull'argine da cui uscivano acqua e pesci, di mise subito al lavoro per
tapparla e, solo quando ebbe finito se ne tornò a letto.
La mattina dopo,
affacciandosi alla finestra, vide con sorpresa che le orme dei suoi passi
avevano disegnato sul terreno la figura di una cicogna: - Quando il disegno
della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno, una cicogna? - si chiede
a questo punto Karen Blixen.
Noi potremmo
aggiungere: il percorso di ogni vita si lascia alla fine guardare come un
disegno che ha senso?”[1]
Ci ritroveremo il 18 Febbraio per rileggere la "mappa disegnata" durante il laboratorio e per riascoltare le voci, le parole e le storie che hanno animato l’esperienza di scrittura autobiografica.
-Filosofia della narrazione, Feltrinelli ,2001
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