giovedì 4 novembre 2021

4 NOVEMBRE

“Credo che abbia ragione De Robertis;

 quando reclama per sè e per tutti noi il diritto

 fare della letteratura, malgrado la guerra.”



da "L'ESAME DI COSCIENZA DI UN LETTERATO" di RENATO SERRA.

Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non cancella; per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo, che non conosce più la grazia. (…)

Il cuore dura fatica1 ad ammetterlo. Andare insieme. Uno dopo l'altro per i sentieri fra i mon­ti, che odorano di ginestre e di menta; si sfila come formiche per la parete, e si sporge la testa alla fine di là dal crinale cauti, nel silenzio della mattina. O la sera per le grandi strade soffici, che la pesta  dei piedi è innumerevole e sorda nel buio, e sopra c'è un filo di luna verdina lassù tra le piccole bianche vergini stelle d'aprile; e quando ci si ferma, si sente sul collo il soffio caldo della colonna che serra  sotto. O le notti, di un sonno sepolto nella profondità del nero ciclo agghiacciato; e poi si sente tra il sonno il pianto fosco dell'al­ba, sottile come l'incrinatura di un cristallo; e su , che il giorno è già pallido. Così, marciare e fermarsi, riposare e sorgere, faticare e tacere, insieme; file e file di uomini, che seguono la stessa traccia, che calcano la stessa terra; cara terra, dura, solida, eterna; ferma sotto i nostri piedi, buona per i nostri corpi. (…)

  

Alcune settimane fa in biblioteca la mia attenzione fu richiamata da un libro  che non brillava certamente per  vivacità grafica; la copertina caratterizzata da uno scialbo color marrone e da una castigata riproduzione di Carlo Carrà, esibiva , però, un titolo , a mio parere molto interessante : GLI  INTELLETTUALI  E  LA  GRANDE  GUERRA .

  La mia attenzione si soffermò sulle pagine dedicate a Renato Serra che riportavano stralci dell’opera “L'Esame di coscienza di un letterato”, scritta nel marzo del 1915.

 Serra scrisse questa difesa della letteratura quando era impegnato in quella guerra che dopo tre mesi    lo avrebbe condotto alla morte. Al riguardo dichiarò: “Credo che abbia ragione De Robertis; quando reclama per sè e per tutti noi il diritto di fare della letteratura, malgrado la guerra.”

 Serra si arruolò senza esitazioni pur sapendo che la guerra non aveva nessun senso e non serviva a nulla attribuire a essa valori  e /o  ideali ; per lui, parteciparvi aveva significato allinearsi con gli altri ,  con l'umile gente della sua Romagna e vivere una vita più autentica come stimolo per una via alla fraternità  con tutti gli uomini.   

 

 Gli Intellettuali e la grande guerra

di  Ilvano Caliaro 

Editore:Einaudi scuola

Collana:I libri da leggere

Data di Pubblicazione:2001

Materia:Italiano classici, narrativa

 

Non è mia intenzione recensire il libro , ma desidero sottolineare che il volume ,   pubblicato nel 2001 da  EINAUDI ,     merita l’interesse degli insegnanti,   in mano ai quali  diventerebbe pretesto per profonde riflessioni   inserite in uno scenario letterario di pregio.  

 

Loretta Buda 

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