In doverosa
MEMORIA
di PAOLA BORGHESI
In occasione del 77° anniversario della liberazione di
Meldola l’ANPI ha deciso di portare dei fiori in tutti i cippi del comune
di Meldola , in cui si ricordano i caduti per mano dei nazi- fascisti :
·
Cimitero degli
alleati 145 caduti
·
Lapide alla
Fornace San Lazzaro 18 caduti
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Monumento ai
caduti della Resistenza
·
Casa del Popolo
1 caduto
·
Ponte dei
Veneziani 1 caduto sul posto e 8 Meldolesi caduti fuori dal comune e ricordati
in una lapide
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Podere
Masottini 2 caduti
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Cippo Dozza 2
caduti
·
Cippo Rico’ 1
caduto
·
Cippo cimitero
del Gualdo 3 caduti
·
CENNI STORICI
SULL’ANTIFASCISMO E LA RESISTENZA NEL COMUNE DI MELDOLA.
La popolazione del comune Meldola ha dato un notevole
contributo alla resistenza:
·
PARTIGIANI 240
(26 donne 214 uomini)
·
PATRIOTI 109
(11 donne 98 uomini)
Riconosciuti dalla Commissione Regionale
Riconoscimento Qualifica Partigiani e Patrioti.
CADUTI 10
DEPORTATI IN GERMANIA PER MOTIVI POLITICI 5
GIULIA GARDINI
ERSILIA LEONI
NOE' SANTINATO
ANTONIO STRADA
ANTONIO ZECCHINI
CADUTI sui vari fronti di guerra (esercito regolare)
95
MUTILATI E INVALIDI DI GUERRA 94
PARTIGIANI E CIVILI UCCISI DAI NAZIFASCISTI IN MELDOLA
25
Numerosi furono anche i cittadini meldolesi
imprigionati durante il periodo fascista e della Repubblica di Salò .
Numerosi furono anche i cittadini del comune di
Meldola condannati dal tribunale speciale fascista al confino di polizia ed
alla sorveglianza speciale fra il 1926 e il 25 luglio 1943.
Inoltre il 5 luglio 1924 Pietro Venturi fu ucciso dai
fascisti.
Meldola fu liberata il 25 ottobre del 1944, secondo un
documento nell’Archivio Storico .
Altri parlano di date diverse, una per l’arrivo dei Partigiani forse il 21 ottobre
e una per gli alleati a fine ottobre.
I Meldolesi accolsero con gioia l’arrivo dei partigiani
e degli alleati, che portarono la libertà dopo anni di lutti e sofferenze.
Fra i liberatori ci furono anche numerosi partigiani
meldolesi: Battista Bertoni, Giancarlo Prati, Antonio Lazzarini e tanti altri (
chi conosce altri per favore me li segnali) coi quali ho avuto occasione di
parlare ( Jader Miserocchi di Ravenna, Deroide Zattini di Civitella e Piero
Betti di Forlì che ha scritto un interessante diario sugli avvenimenti di quei
giorni).
Tanti ricordano con emozione la calorosa accoglienza
della popolazione meldolese e il ballo in piazza al ritmo della musica
importata dall’America.
Purtroppo la grande gioia di quel momento è offuscata
dal dolore per la morte di tanti giovani, che sacrificarono la vita per portare
a noi tutti la libertà e la democrazia (due morirono nei giorni della
liberazione in una sparatoria con i tedeschi in fuga).
Dobbiamo ricordare per sempre il loro sacrificio e
operare per mantenere la pace e la democrazia, difendendo la nostra
Costituzione, nata dagli accordi fra tutti i partiti antifascisti .
Il ponte fu minato dai tedeschi in fuga allo scopo di
rallentare l'avanzata degli alleati, che riuscirono a entrare in Meldola
guadando il Bidente all'altezza dell' Istituto San Giuseppe.
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